La riapertura delle Strutture Sportive potrà essere economicamente sostenibile?
E’ questa la domanda che si pone Andrea Pambianchi, presidente Ciwas Confederazione Wellness raggiunto dai microfoni di AdnKronos, e che vuole condividere con l’On.le Vezzali, Sottosegretaria allo Sport.
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Un quadro allarmante per le 100.000 Strutture Sportive che continuano a rimanere chiuse senza alcun sostegno economico e senza alcuna prospettiva per il futuro.
Nella richiesta di incontro la Confederazione Wellness anticipa alcune delle criticità principali che potrebbero rendere la apertura, prevista a giugno, economicamente insostenibile.
Le nuove direttive infatti sembrano legare anche il settore sportivo al “Sistema dei Colori”; questa ipotesi sta allarmando molto gli Operatori -conferma Pambianchi- perché le Strutture Sportive, a differenza di negozi e ristoranti, non possono aprire/chiudere agevolmente al cambiare di colore ed anzi rende impossibile qualsiasi programmazione delle attività anche alla luce della modalità di vendita ad “abbonamenti”.
Altra problematica è rappresentata dall’interdizione all’utilizzo degli spogliatoi: questo limite rende impossibile erogare il servizio a tutte quelle persone che solitamente si allenavano la mattina o a pranzo, per poi cambiarsi e recarsi/tornare sul posto di lavoro, andando a ridurre ulteriormente gli introiti economici.
Non vediamo poi alcuna menzione per le piscine al chiuso, mentre per le palestre la restrizione alla sola “attività individuale” fa sorgere molti dubbi interpretativi rispetto a quali attività si possano effettivamente svolgere e con quali parametri.
Ciwas – Confederazione Wellness e Attività Sportive per la Salute, raduna ad oggi 21 Confederate, sigle associative territoriali o settoriali che a loro volta rappresentano migliaia di palestre, piscine e centri sportivi in Italia insieme con i Professionisti e le Aziende della filiera produttiva.
Una rete di strutture oramai piegate da oltre 300 giorni di chiusura, senza incassi ma con tutti i costi, imposti dal Comitato Tecnico Scientifico.
“Una situazione che sta portando molti operatori ad aperture forzate. Un gesto estremo, di disperazione, che manifesta tutta l’esasperazione del momento – sostiene Pambianchi – Come Ciwas riteniamo fondamentale un piano di ripartenza e rilancio, che dia sostegno alle strutture sportive, anche tramite importanti detrazioni per gli utenti, al fine di farli riavvicinare alle palestre, incentivando così una rapida ripartenza”.
“E poi è necessaria – aggiunge – un’importante campagna di fiducia e promozione del comparto, sull’esempio delle pubblicità progresso. La priorità ad oggi resta bloccare i costi, soprattutto di locazioni e concessioni, per evitare il sovraindebitamento e il default degli operatori”, ribadisce Pambianchi.